Covid-19 e Privacy

Negli ultimi mesi, tutti i governi del mondo hanno dovuto affrontare un’emergenza sanitaria globale, che ha richiesto sacrifici e mobilitazioni senza precedenti in tempo di pace. Come in altri Paesi, ai cittadini in Italia è stato richiesto di rinunciare ad alcuni diritti e libertà da sempre dati per certi, ma che hanno assunto un nuovo significato in questi tempi di crisi.

Un ambito in particolare ha attirato l’attenzione di cittadini e aziende: la protezione dei personali durante una pandemia. Secondo molti, questo sarà il vero banco di prova della nuova normativa privacy Europea, il General Data Protection Regulation o GDPR, e in molti attendono di capire come l’emergenza ne determinerà gli sviluppi futuri.

In Italia, il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha assunto un ruolo centrale nella gestione dell’emergenza. Questa Autorità ha infatti partecipato attivamente alla revisione delle disposizioni di emergenza emanate dal Governo ed ha fornito chiarimenti essenziali utili all’implementazione di alcune misure adottate in emergenza, come la didattica a distanza o la ricetta medica elettronica. Il Garante ha inoltre fornito linee guida necessarie a tutti i cittadini circa la protezione dei dati personali nel corso dell’emergenza sanitaria, creando una sezione dedicata di “Frequently Asked Questions” (FAQ) sul proprio sito web.

Il dibattito nazionale nel corso dell’emergenza ha mostrato come il GDPR abbia sensibilizzato l’opinione pubblica circa la protezione dei dati personali. Sui giornali e i social media, ad esempio, si è ampiamente discusso sulle potenziali minacce legate alla diffusione delle App per il tracciamento dei contatti.

Immuni, lanciata dal Governo stesso, ha naturalmente catturato gran parte dell’attenzione, ma una semplice ricerca su Google mostra quanto queste App siano numerose e variegate. Lo scetticismo emerso intorno a questi nuovi strumenti è stato in qualche modo alimentato anche dalla carenza di evidenze concrete circa i benefici ottenuti dal loro utilizzo nel corso dell’emergenza. Secondo un’analisi della rivista Bloomberg infatti, il tracciamento dei contatti tramite App non ha finora portato benefici tangibili nella prevenzione e gestione dell’emergenza sanitaria in nessun paese, con l’unica eccezione della Cina, dove però sono state introdotte misure che sarebbero considerate inaccettabili altrove.

Oltre agli aspetti etici, ci sono infine aspetti tecnologici che pongono seri dubbi circa l’affidabilità dei dati raccolti tramite smartphone e tecnologia Bluetooth, probabilmente questo il punto debole del sistema di tracciamento, vista la poca accuratezza nel calcolo delle distanze tra dispositivi.

Paradossalmente, invece, per le aziende operanti in Italia, le grandi sfide privacy sono arrivate proprio in questi giorni, con la progressiva riapertura e la ripresa delle attività economiche. Molti dei nostri clienti si sono infatti dovuti confrontare con esigenze contrastanti: assicurare la sicurezza fisica sul luogo di lavoro, seppur garantendo misure adeguate alla protezione dei dati personali dei propri dipendenti, clienti o partner. Nella nostra esperienza, è stato ad esempio difficile fornire un parere sul ventaglio di nuovi prodotti e soluzioni software sulla sicurezza: dagli strumenti per il controllo degli accessi in ufficio tramite riconoscimento facciale e misurazione della temperatura (“contactless”), alle App che permettono al datore di lavoro di tracciare i movimenti all’interno degli spazi lavorativi e che talvolta prevedono test di autovalutazione giornalieri sulle condizioni di salute dei dipendenti.

Come scriveva Albert Einstein, senza crisi non ci sono sfide. Questa emergenza sanitaria rappresenta senza dubbio una sfida importante per le autorità di controllo e i governi in tutta Europa, che nei prossimi mesi avranno l’arduo compito di gestire una crisi senza precedenti e allo stesso tempo garantire i diritti e le libertà dei propri cittadini. Nel nostro piccolo, siamo in prima fila per offrire ai nostri clienti aggiornamenti costanti e competenze specifiche per districarci in questa nuova realtà.

di Licia Nicoletti Senior Consultant – IT & Security Governance, Risk Management e Compliance @ Dedalo GRC Advisory